Tutti i modi – più uno – per fare la pizza

Nell’immaginario collettivo, la cottura della pizza equivale a quella eseguita col forno a legna. In realtà è una visione piuttosto ristretta, perlopiù oggi. Tecniche come il bruciatore a gas si sono notevolmente diffusi, come logico che sia, dati i vantaggi che ne derivano.

I forni classici conferiscono alla pizza un sapore squisito, ma risultano meno pratici. Come ormai noto, possono creare disagi. Innanzitutto, producono fuliggine, la quale, depositandosi sul piatto, rovina il giusto, oltre che ripercuotersi negativamente sulla salute. E poi i biocombustibili legnosi propagano sostanze inquinanti nell’aria. Un’idea di comprovata efficacia per arginare i problemi è, appunto, il bruciatore a gas. Esso assicura, infatti, un eccellente rapporto tra produttività e costi di gestione, senza che sia la qualità della pizza a risentirne.

Grazie al bruciatore a gas, si combina la cottura di un forno a legna ai vantaggi derivanti da un’alimentazione a metano o a GPL. La pratica accensione riduce i tempi di attesa per una temperatura ottimale (anche particolarmente elevata) e consente di impostare di impostare la quantità di calore minima per mantenerla sui migliori livelli. Inoltre, aumenta la superficie utile per cuocere più pizze e si evitano onerose manutenzioni.

La cottura uniforme e la facilità d’uso fanno sì che il bruciatore a gas Ceky accontenti qualsiasi domanda. Nel gruppo di lavoro, valenti artigiani sfruttano l’esperienza acquisita sul campo per dare alla clientela ciò che vuole. Il bruciatore a gas comporta diversi vantaggi, tra cui:

  • I consumi ridotti: 1,5 m³ di metano o 1,2 Kg di GPL all’ora, equivalente ad appena 70 centesimi l’ora. Al contrario di quanto accade con la legna, è pienamente funzionante solo nei momenti di effettivo utilizzo;
  • La capienza permette di cuocere fino a 3 pizze in più;
  • La completa autonomia: non necessita né di ventilazione né tanto meno di allacciamento ai comuni impianti elettrici.

 

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